mercoledì 15 maggio 2013

SAPONE DI ALEPPO

Sapone di Aleppo



Città di Aleppo "La Grigia", considerata Capitale culturale del mondo islamico, Patrimonio dell'Unesco, alla ribalta per luna feroce guerra mentre dovrebbe essere ricordata per i suoi profumi, la sua cucina, la raffinatezza di una cultura millenaria e nelle tante sfumature il suo splendido sapone.

Per chi ha una mente che tende ad essere naturalista, il sapone di Aleppo è indicato per chi, come me, cerca di rispettare anche l'ambiente in cui vive, senza dover sversare nel tubo di scarico del lavandino sostanze inquinanti.

Questo sapone è il frutto di una tradizione araba millenaria e che ancora oggi il processo di lavorazione viene rispettato.  Il concetto romantico di come si fa questo sapone, mi lega a quei ricordi ancestrali che fanno parte del nostro patrimonio genetico. Il calderone di pietra, il sole, gli olivi che si fanno pettinare dal vento...posti esotici che ci chiamano e ci ricordano che siamo fatti anche profumi che riemergono da chissà quale posto della nostra memoria.
Il nostro sapone che si presenta grezzo, e per essere considerato originale deve portare il classico marchio, ha un colore dorato e una consistenza non uniforme; tagliata in panetti e conservata in garze o tessuti tipo canapa, per packaging, si preferisce venderlo in scatoline di cartone con stampe esotiche che fanno tanto "natura". Il profumo, secondo i nasi della massa, abituati agli odori sintetici,  è sgradevole e varia dalla sugna condita al cadavere in putrefazione. Personalmente, invece, lo trovo gradevole e poi, una volta usato, sulla pelle, perlomeno la mia, l'odore sfuma lasciando il posto al mio deodorante o crema profumata. Usato sotto la doccia o per lavarsi le mani, la sensazione di pulito e idratato, grazie alla presenza dell'olio di oliva, si avverte subito se consideriamo la presenza dell'olio di alloro dalle proprietà antibatteriche e lenitive, diventa un ottimo rimedio anche per igienizzarci.


Gli ingredienti sono semplici:
Immagine OLEA EUROPAEA (emolliente / solvente / vegetale) 
Immagine LAURUS NOBILIS (vegetale) 
Immagine AQUA (solvente) 
Immagine SODIUM HYDROXIDE (agente tampone / denaturante) 

Come si può notare il biodizionario, l'olio di alloro lo riporta in rosso, approfondendo i motivi ho constatato che quest'olio all'origine non si sa come viene estratto e le bacche di alloro, usate in quantità smisurate, sono velenose. Si consideri che la percentuale di quest'olio oscilla dal 3 al 8%.

 I principi nutritivi ed emollienti dell'olio di oliva sono ben noti però mi sorge il dubbio che per quanto possa essere naturale, l'olio di oliva sversato sottoforma di sapone non è proprio il massimo per i nostri mari. Secondo l'Istituto Nazionale di Tecnologia Industriale (INTI) dell'Argentina, un litro di olio inquina  1.000 litri di acqua e per chi ha una mente ecologica di certo non sarebbe il massimo.


Certo che tra scegliere di buttare a mare solo olio di oliva rispetto ad molteplici sostanze inquinanti contenute in un solo prodotto è preferibile optare per la prima soluzione.

Oltre come lavamani e bagnoschiuma, ci sono molte ricette che prevederebbero l'uso come shampoo. Io l'ho spignattato solo una volta e l'effetto è stato disastroso. 

Per il sapone di Aleppo liquido, invece, possiamo provarlo a fare noi.

Grattuggiare 50gr di sapone di aleppo in 250ml di acqua demineralizzata.
Lasciar macerare per 24 ore
Al termine del periodo di macerazione portare ad ebollizione l'acqua con le scagliette dentro, a fuoco basso.
Preparare un flacone bello che funge da dispenser, pulirlo e asciugarlo bene.
Mescolare di tanto in tanto e lasciare che le scagliette si sciolgano fino a formare un nastro denso.
Far raffreddare. Se dovesse risultare troppo denso, riportare ad ebollizione a fuoco basso e aggiungere 50 ml di acqua demineralizzata.
Attendere che si raffreddi e versare nel dispenser.

Io ho aggiunto poche gocce di olio essenziale di vaniglia...

Vi invito a leggere Il Corpo Forestale che ne pensa dei sapone incluso il sapone di Aleppo.

IL FORESTALE - Detergente naturale o industriale?.

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